MAPPA MUSICALE DEL MATRIMONIO RELIGIOSO – 2

L’ingresso della sposa.
Tutti gli sguardi sono su di lei, sul suo vestito candido, sul suo viso contratto dall’emozione e dalla felicità.
La protagonista è lei, la sposa, ma la musica ha il compito di damigella: valorizzare, accompagnare.
Vediamo i 15 brani migliori per questo momento, secondo la nostra esperienza.
Indice
Il momento in cui la sposa entra è pura emozione. La musica giusta amplifica ogni istante: un soprano per solennità e intensità, uno strumentale per eleganza e grazia. Ricorda, il primo e l’ultimo brano restano nella memoria di tutti. Scopri i 15 brani più amati e lasciati guidare da noi su eventilirici.it!
CAPITOLO I
L’ingresso dello sposa
Che sia con il padre, da sola o con i testimoni, la simbologia del momento deve essere valorizzata.
L’ingresso della sposa è più di una semplice camminata: è il culmine dell’attesa, il momento in cui tutti trattengono il fiato.
Ogni passo è accompagnato da sguardi emozionati e da una musica che amplifica ogni sensazione.
La scelta del brano è fondamentale: può essere solenne e maestosa, delicata e romantica, ma deve sempre riflettere la personalità della sposa e il significato di quel momento.
Classico o moderno, con voce o solo strumenti, ogni melodia racconta una storia. E tu, quale sceglierai per il tuo ingresso da sogno?
1
Eternal Source of light – Handel
Capolavoro di semplicità e raffinatezza. L’aria va eseguita sempre da soprano lirico leggero, tromba e organo.
“Eternal Source of Light Divine” è scritta per la regina Anna di Gran Bretagna, un brano davvero maestoso e solenne.
La sposa con gusto raffinato sempre opta per questo brano.
In termini simbolici, il brano scritto in tonalità Si bemolle maggiore (tonalità che richiede protezione divina, pace interiore e fiducia in Dio) era spesso usata per evocare grandezza e spiritualità, rendendola perfetta per una celebrazione regale.
C’è un dialogo costante tra la voce e la tromba, tanto che alcuni in esso vedono il simbolo di gloria e potere, mentre altri interpretano questo brano come il dialogo tra la sposa e lo sposo, ed altri ancora tra gli sposi e il divino.. lasciamo la scelta a voi.
Nel 2018 questo brano è ststo scelto della sposa Meghan Markle per il matrimonio con il Principe Harry.
Il testo invoca una fonte eterna di luce divina, simbolo della guida e della saggezza che la regina dovrebbe ricevere per governare con giustizia e benevolenza:
Eternal source of light divine,
With double warmth thy beams display,
And with distinguish’d glory shine
To add a lustre to this day.
Tecnicamente questo brano richiede una precisione e bravura massime nell’esecuzione, specie nella zona acuta dei registri vocali.
Noi abbiamo specifica esperienza in questi tipi di voci, con questi strumenti: infatti, questo è un brano scelto da molte spose.
Eternal source of light divine,
With double warmth thy beams display,
And with distinguish’d glory shine
To add a lustre to this day.
2
Canone in Re maggiore (Pachelbel)
Un capolavoro dimenticato per essere poi riscoperto.
Il Canone in Re maggiore di Johann Pachelbel è oggi uno dei brani più famosi della musica barocca, ma per secoli è rimasto quasi dimenticato. Composto per il matrimonio di Johann Christoph Bach (1694) il fratello maggiore di Johann Sebastian Bach ed era stato allievo di Pachelbel.
Il Canone in Re maggiore è stato composto per tre violini e basso continuo, ma in giorni di oggi è stato adattato per ogni strumento immaginabile: Esistono versioni per orchestra, piano, chitarra, arpa, strumenti elettronici e persino per fisarmonica, però l’organo rimane lo strumento più amato per questo brano!
Una curiosità:
Un canone è una composizione in cui una voce introduce una melodia e le altre voci la ripetono a distanza di tempo, creando un effetto di imitazione continua.
Il Canone in Re è celebre per la sua progressione armonica perfetta, che è stata ripresa in tantissime canzoni pop moderne come Let It Be dei Beatles, With or Without You degli U2 e Don’t Look Back in Anger degli Oasis.
La progressione di accordi è la seguente:
Re – La – Si minore – Fa# minore – Sol – Re – Sol – La (I – V – vi – iii – IV – I – IV – V)
Questa progressione ha alcune caratteristiche particolari:
È circolare, ossia dopo l’ultima cadenza torna sempre al punto di partenza. Questo dà un senso di continuità infinita.
Ogni delle tre voci superiori entra con la stessa melodia, a distanza di due battute. Tuttavia, invece di ripetere esattamente la stessa linea, le voci si evolvono progressivamente, arricchendosi con ornamentazioni e variazioni ritmiche, che dona un effetto ipnotico e rilassante, perché il cervello umano tende a riconoscere i pattern ripetuti e ad anticiparli.
I nostri sposi amano questo brano suonato dall’ organo e violino, un dialogo discreto, ma elegante, scelta perfetta per l’ingresso della sposa.
3
C’era una volta il west (Morricone)
Passiamo alla musica moderna, ma del tutto peculiare: il genio di Ennio Morricone è eccellente anche per il tuo matrimonio.
La colonna sonora di C’era una volta il West (Once Upon a Time in the West, 1968), composta da Ennio Morricone, è una delle più iconiche della storia del cinema e più amata per ingresso della sposa.
Il brano vocale che spesso va scelto è “Jill’s Theme”, eseguito dal soprano lirico leggero.
Questo tema è il cuore emotivo del film e racchiude tutta la epicità e malinconia di una donna forte e misteriosa, simbolo di un West in trasformazione. La protagonista non è solo una donna in un mondo maschile, ma il simbolo di una nuova civiltà che sta nascendo nel West.
Curiosità:
La voce del soprano non canta parole, ma si fonde con gli strumenti musicali come un vero e proprio strumento.
La linea vocale si muove tra legato e portamenti ampi, creando un effetto etereo e struggente, come se fosse il canto stesso della sposa mentre va verso l’altare e l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita.
Morricone usa spesso glissandi e vibrato espressivo, dando un tocco quasi operistico alla melodia.
Questo brano è molto di più di una semplice canzone senza parole…questo brano è l’anima del momento indimenticabile dell’ingresso della sposa.
4
Marcia nuziale (Wagner)
Forse IL brano per l’ingresso della sposa.
è uno dei brani più celebri associati ai matrimoni. Il suo nome originale è “Treulich geführt” (che si traduce in “Fedelmente condotti”), ed è tratta dall’opera Lohengrin (1850).
Poco storia: Richard Wagner compose Lohengrin nel 1848, ispirandosi a leggende medievali tedesche sul Cavaliere del Cigno (Schwanritter). Il protagonista, Lohengrin, è un cavaliere misterioso mandato dal Graal per salvare una donna innocente, Elsa di Brabante, che è accusata ingiustamente di omicidio. La Marcia Nuziale appare all’inizio del terzo atto di Lohengrin, subito prima della scena della camera nuziale.
Nel contesto dell’opera, è cantata da un coro di donne che accompagnano Elsa verso la stanza dove incontrerà Lohengrin dopo il matrimonio.
La melodia è solenne e trionfale, con un andamento maestoso, tipico dello stile wagneriano.
Il testo tedesco inneggia alla fedeltà e alla benedizione del matrimonio.
Curiosità:
La Marcia Nuziale di Wagner è diventata popolare nei matrimoni grazie alla regina Vittoria d’Inghilterra.
Nel 1858, la principessa Vittoria (figlia della regina) sposò il principe Friedrich di Prussia e scelse due brani per la cerimonia:
Marcia Nuziale di Wagner (Lohengrin) – per l’ingresso della sposa.
Marcia Nuziale di Mendelssohn (Sogno di una notte di mezza estate) – per l’uscita della coppia.
Da quel momento, la Marcia Nuziale di Wagner divenne la musica ufficiale per le cerimonie nuziali aristocratiche e poi popolari in tutto il mondo.
Bisogna sempre assicurarsi con il vostro celebrante perchè il brano è vietato in alcune chiese a causa delle sue origini operistiche e del fatto che Wagner era anticlericale, alcune chiese cattoliche e protestanti scoraggiano il suo uso nei matrimoni religiosi.
Esistono molte versioni – Oltre all’originale corale, la Marcia Nuziale è stata adattata per organo, sola voce e violino.
5
Gabriel’s Oboe (Morricone)
Sempre Morricone, in un altro brano iconico
Composto per il film Mission (1986), il tema rappresenta la purezza e la redenzione del missionario gesuita Padre Gabriel, che cerca di convertire gli indigeni Guaraní attraverso la musica.
Gli strumenti protagonisti scelti durante la celebrazione sono l’organo e l’oboe. (L’oboe può essere sostituito da violino, dipende della sensibilità degli sposi).
Con un carattere mistico e solenne, l’oboe diventa simbolo nel dialogo tra due mondi: la cultura europea e la spiritualità indigena. L’uso dell’oboe con un registro cantabile e vibrato ampio lo rende quasi una voce umana e invece la struttura musicale del tema ripetitivo con progressione diatonica discendente (do#-si-la) crea la sensazione di preghiera.
Questo brano è molto amato per l’ingresso sposa, ma e anche per l’ingresso dello sposo. Alcune coppie addirittura scelgono di avere la sua entrata con lo stesso brano. L’idea degli sposi era di essere accompagnati in uguaglianza, come quel brano fosse stessa strada da percorre nella stessa direzione dagli sposi e magari cosi sarà sempre durante la loro vita in famiglia.
Diciamo un approccio molto interessante. Poi non pensate che essendo stesso brano che niente sarà diverso durante i due ingressi! Vi assicuro che i sentimenti evocati da parte degli musicisti verso gli ospiti e gli sposi saranno con intensità diverse in ogni momento, perché la musica rispecchia e amplifica le emozioni positive di tutti partecipanti in ogni momento.
6
Hallelujah (L. Cohen)
Un brano che -se ammesso dal celebrante- è davvero emozionante.
Leonard Cohen’s Hallelujah è un brano che intreccia poesia, spiritualità e una costruzione musicale magistrale. Analizzandolo dal punto di vista musicale e simbolico, possiamo scoprire come gli intervalli di quarta e quinta abbiano un ruolo chiave nel creare la sua atmosfera mistica e solenne.
Uno degli aspetti più affascinanti del brano è che Cohen stesso, nel testo, descrive gli accordi che sta suonando:
“It goes like this: the fourth, the fifth, the minor falls, the major lifts…”
Questa non è solo una frase poetica, ma una descrizione musicale diretta di ciò che avviene negli accordi:
“The fourth” → Passa dall’accordo fondamentale alla sua quarta giusta (ad esempio da Do a Fa)- a quarta rappresenta il mistero e la ricerca della verità → nel contesto della canzone, rafforza il dualismo tra sacro e profano.
“The fifth” → Procede verso la quinta giusta (da Fa a Sol)- viene usata per dare forza e solennità alle frasi melodiche.
“The minor falls” → Il passaggio a un accordo minore, creando una sensazione di tristezza o malinconia.
“The major lifts” → La transizione a un accordo maggiore, che porta un senso di risoluzione o elevazione.
Questa sequenza non è casuale: usa gli intervalli di quarta e quinta per costruire tensione e rilascio, evocando il contrasto tra il sacro e il profano, tra la disperazione e la speranza.
Simbolicamente, la quinta rappresenta Dio, la perfezione e la creazione → nella canzone, ogni volta che viene usata, sembra evocare un senso di grandezza e sacralità.
Leonard Cohen ha scritto un brano che unisce spiritualità, sensualità e umanità. L’uso degli intervalli di quarta e quinta non è casuale, ma contribuisce a creare un’atmosfera di preghiera, elevazione e struggente bellezza.
La quinta è la colonna portante dell’armonia, simboleggia Dio e la stabilità.
La quarta è l’intervallo del mistero e della ricerca spirituale.
Il contrasto tra la quarta e la quinta nella canzone rappresenta il viaggio interiore tra fede e dubbio, amore e sofferenza.
Quando il ritornello esplode nel ripetuto “Hallelujah”, questi intervalli diventano quasi un mantra musicale, capace di toccare chiunque lo ascolti, indipendentemente dalla propria esperienza personale o fede.
Un brano molto amato e scelto dagli sposi.
7
Ave Maria (Gunoud / Bach)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
L’Ave Maria di Gounod/Bach è una delle versioni più celebri della preghiera mariana, grazie alla sua fusione perfetta tra il rigore barocco di Bach e la melodia romantica di Gounod.
L’opera nasce dalla fusione di due compositori di epoche diverse:
Johann Sebastian Bach (1685-1750): Ha scritto il Preludio n. 1 in Do maggiore (BWV 846) all’interno del Clavicembalo ben temperato (1722). Si tratta di una sequenza di arpeggi che creano un flusso armonico continuo e ipnotico.
Charles Gounod (1818-1893): Circa 130 anni dopo, il compositore francese aggiunse sopra al preludio di Bach una melodia vocale basata sull’Ave Maria.
👉 Risultato: un brano che combina la perfezione matematica del Barocco con la melodia romantica e lirica dell’Ottocento.
Perché è cosi amato dalla sposa per l’ingresso?
Il Preludio di Bach → Rappresenta l’ordine divino, la perfezione, il fluire dell’eternità.
La melodia di Gounod → Simboleggia la voce umana che si eleva verso Dio, cercando conforto e protezione.
Gli intervalli di quarta e quinta → Creano un gioco tra tensione e stabilità, tra la ricerca della fede e la certezza della presenza divina.
È come se il brano stesso fosse una preghiera sonora, in cui la musica diventa un ponte tra terra e cielo.
L’inizio della melodia contiene un passaggio in cui la voce si muove con una quinta ascendente (Do → Sol), creando una sensazione di invocazione e preghiera solenne.
Simbolo: La quinta è tradizionalmente associata a Dio e alla perfezione divina → ogni volta che appare, sembra sottolineare la sacralità delle parole.
Il brano è spesso eseguito ai matrimoni per il suo carattere dolce e solenne.
L’accompagnamento è un arpeggio costante, che rappresenta un flusso meditativo senza pause e la voce dolce del soprano è un brano perfetto per l’ingresso della sposa.
Cantata nei matrimoni di molte celebrità.
È un capolavoro senza tempo, che unisce il rigore barocco alla dolcezza del romanticismo.
Gli intervalli di quarta e quinta costruiscono una narrazione musicale che passa da tensione a risoluzione, proprio come una preghiera che cerca e trova pace.
Rappresenta la connessione tra l’umano e il divino, tra il mondo terreno e quello spirituale.
Ascoltarlo significa immergersi in un momento di contemplazione e bellezza pura.
8
Marcia nuziale (Mendelssohn)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
La Marcia Nuziale di Felix Mendelssohn è uno dei brani più celebri suonati ai matrimoni in tutto il mondo. Fa parte della musica di scena composta nel 1842 per la commedia teatrale Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare.
Fu suonata come ingresso quando la principessa Victoria del Regno Unito sposò il principe Federico III di Prussia nel 1858.
L’uso di trombe e timpani per dare un senso regale con un ritmo marziale e solenne, ma nello stelo tempo senso di grandiosità e celebrazione.
9
Ave Maria (Schubert)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
L’Ave Maria di Franz Schubert (D. 839, Op. 52 n. 6) è una delle versioni più celebri della preghiera mariana, spesso eseguita ai matrimoni e nelle cerimonie religiose. Tuttavia, la sua origine è molto diversa da quella che molti pensano, motivo per quale non tutti celebranti la permettono durante la celebrazione.
Scritta nel 1825 per La donna del lago di Walter Scott.
Originariamente non era un’Ave Maria sacra, ma una preghiera della protagonista del poema.
Un’Ave Maria che non era un’Ave Maria!
Anche se nata come un lied profano, la melodia dell’Ave Maria di Schubert ha una potenza spirituale che la rende una delle preghiere musicali più amate al mondo.
Grazie ai suoi intervalli simbolici, alla struttura armonica e alla melodia lirica, è capace di toccare chiunque, indipendentemente dalla fede o dalla cultura.
Accompagnamento di arpeggi lenti e regolari, creando un effetto di preghiera continua.
La melodia usa salti di sesta, intervallo che dona senso di apertura, luce, dolcezza e speranza. È un intervallo ampio ma meno teso rispetto a una settima o un’ottava.
È costruita su scale ascendenti e discendenti, creando un senso di supplica e resa spirituale.
Si muove in modo lirico e quasi operistico, tipico dello stile di Schubert.
Effetto emotivo: La melodia è dolce e contemplativa, evocando un senso di purezza e devozione.
Come nell’Ave Maria di Gounod/Bach, anche Schubert utilizza intervalli di quarta e quinta per esprimere elevazione e spiritualità.
Quinta Giusta: Stabilità e Fedeltà
La frase iniziale si muove con un passaggio sulla quinta giusta, creando un senso di sicurezza e pace.
Il brano stesso è costruito su armonie stabili, che donano una sensazione di protezione e fiducia.
La quinta è l’intervallo che simboleggia Dio e la perfezione → rafforza il carattere sacro del brano.
Quarta Giusta: Ascesa Spirituale
Quando la melodia sale con intervalli di quarta, dà un senso di elevazione e supplica.
La tensione generata dalle quarte viene poi risolta con discese dolci, come a rappresentare un’anima che trova conforto nella preghiera.
Un Dialogo tra Voce e Pianoforte
L’accompagnamento pianistico è semplice e delicato, quasi un arpeggio costante che sostiene la voce senza sovrastarla.
Il pianoforte e la voce sembrano dialogare, enfatizzando il carattere intimo del brano.
In molte esecuzioni, il brano è adattato per organo, violino, violoncello, rendendolo perfetto per contesti sacri.
Il flusso dell’accompagnamento ricorda un respiro, una meditazione continua,
La combinazione tra melodia lirica, armonie delicate e intervalli evocativi trasmette purezza e devozione.
Anche senza parole, la musica da sola sembra esprimere una preghiera universale.
Gli intervalli di quarta e quinta riflettono il dualismo tra umanità e divinità, tra il bisogno di protezione e la fiducia nella fede.
10
Domine Deus (Vivaldi)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
Domine Deus è un’aria per soprano e orchestra, parte del celebre Gloria in Re maggiore RV 589, scritto da Antonio Vivaldi (1717). Questo brano, di grande dolcezza ed espressività, è uno dei momenti più lirici e contemplativi dell’intera composizione.
Domine Deus è spesso cantato nei matrimoni e nelle cerimonie religiose, grazie alla sua melodia dolce e celestiale.
E’ un’aria che esprime una preghiera diretta a Cristo, invocandolo come “Figlio unigenito del Padre”.
Il testo è tratto dalla liturgia cattolica:
“Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater omnipotens.”
(Signore Dio, Re celeste, Dio Padre onnipotente.)
Il canto delle frase lunghe in legato nel registro acuto del soprano, crea un effetto etereo.
Questo brano per l’ingresso della sposa interpretato dal soprano, violino (oppure oboe) ed organo da tocco di dolcezza ed eleganza, perfetti per accompagnare la sposa verso l’altare. Perché questo brano è cosi amato delle nostre spose: Dolcezza e spiritualità: la melodia sembra sospesa tra cielo e terra.
Perfetto equilibrio tra voce e strumenti: la voce del soprano e il violino si intrecciano in un dialogo sublime.
In poche battute, Vivaldi riesce a creare un senso di pace e comunione con il divino, attraverso una melodia che sembra fluttuare nell’aria come una preghiera sussurrata.
11
The Arrival of the Queen of Sheba (Handel)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
Composta per l’oratorio Solomon (1749, un oratorio basato sulla figura biblica di Re Salomone, noto per la sua saggezza), rappresenta l’arrivo trionfale della regina di Saba alla corte di Salomone.
L’ascoltatore percepisce una grandiosa processione, elegante e imponente.
Il brano è spesso suonato nei matrimoni reali.
La velocità allegra e i passaggi virtuosistici negli archi evocano eleganza e movimento.
Il brano è scritto in tempo allegro vivace, creando un senso di eccitazione e solennità.
Il ritmo costante in terzine dà una sensazione di movimento continuo, come se la Regina stesse davvero avanzando con il suo corteo.
L’orchestrazione vivace (archi e oboi in primo piano) suggerisce feste, colori e lusso orientale.
Il suo carattere regale e imponente continua a essere associato alla grandezza e alla bellezza senza tempo.
✨ In poche note, Händel riesce a trasportare l’ascoltatore in una corte fastosa del passato, facendogli immaginare l’ingresso glorioso di una Regina.
12
Prince of Denmark’s March (Jeremiah Clarke)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
Il “Prince of Denmark’s March”, conosciuto anche come “Trumpet Voluntary”, è uno dei brani barocchi più celebri per matrimoni e cerimonie solenni. Fu composto da Jeremiah Clarke intorno al 1699-1700.
Il brano fu dedicato al principe Giorgio di Danimarca, marito della regina Anna di Gran Bretagna.
Clarke, organista e compositore barocco, lavorava alla Cappella di San Paolo a Londra e compose diverse musiche cerimoniali.
Divenne particolarmente popolare nel XX secolo grazie all’uso in matrimoni reali e cerimonie ufficiali, tra cui quello di Carlo e Diana nel 1981.
Il brano ha un carattere maestoso e solenne, perfetto per processioni e ingressi regali.
Originariamente composto per tromba e organo/clavicembalo, ma oggi eseguito anche con orchestra, ensemble di ottoni o organo solo.
La tromba barocca suona con un timbro squillante, evocando maestosità e regalità.
L’uso delle quinte perfette (Re-La) e delle terze maggiori danno una sensazione di stabilità e trionfo.
La melodia semplice ma solenne riflette un’idea di dignità e potere, molto adatta alle cerimonie regali:
Matrimonio del Principe Carlo e Lady Diana (1981): utilizzato per l’ingresso della sposa nella Cattedrale di St. Paul.
Matrimonio del Principe William e Kate Middleton (2011): suonato prima della cerimonia.
Perché è così popolare nei matrimoni?
Tonalità brillante → Evoca trionfo e celebrazione.
Ritmo solenne e regolare → Perfetto per un corteo nuziale.
Tromba regale → Associata alla nobiltà e alla tradizione reale.
Storia prestigiosa → Collegato alla monarchia britannica e a matrimoni storici.
Un brano senza tempo, che unisce solennità e gioia, perfetto per accompagnare il vostro momento importante
** opzioni moderne **
13
Beautiful that way
(colonna sonora La Vita è Bella)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
Beautiful That Way è il brano principale della colonna sonora del film “La Vita è Bella” (1997), diretto e interpretato da Roberto Benigni.
La musica è stata composta da Nicola Piovani, mentre il testo in inglese è stato scritto da Noa (Achinoam Nini) e Gil Dor.
Il testo scritto da Noa parla di vedere la bellezza della vita anche nelle difficoltà.
Il messaggio è ottimista e rassicurante, invitando a guardare il mondo con speranza, anche nei momenti più bui.
Questo brano è stato la scelta per l’ingresso della nostra sposa Cristina Schultz, accompagnata dalla voce di soprano, mini coro di bambini (voci bianche) organo e violino. La melodia è dolce e cantabile, con un andamento che ricorda una ninna nanna o una melodia popolare.
Il violino e l’organo accompagnano il canto con armonie delicate, creando un’atmosfera sognante e malinconica.
** opzioni moderne **
14
L’Amour Toujour
(Gigi D’Agostino)
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
“L’Amour Toujours” è uno dei brani più iconici della musica dance italiana e mondiale, prodotto dal DJ e produttore Gigi D’Agostino, ed è l’altro brano arrangiato ed eseguito alla richiesta degli nostri sposi.
I primi accordi dall’organo annunciano i primi passi della sposa all’entrata e la voce del soprano in sintonia con il violoncello e il violino, racconta dolcemente di un amore che resiste al tempo e alla distanza. La canzone trasmette un senso di speranza e malinconia allo stesso tempo, con la sua melodia sognante e il ritmo che richiama il movimento continuo della vita.
Un brano originale della musica dance italiana iconica trasformato in brano adatto per strumenti classici con tocco di raffinatezza, eleganza e autenticità.
** opzioni moderne **
15
Vieni dal Libano
Un vero capolavoro, conosciuto ed amato il tutto il mondo.
La canzone “Vieni dal Libano” è un canto liturgico ispirato al Cantico dei Cantici, un libro della Bibbia caratterizzato da un linguaggio poetico e simbolico sull’amore tra lo sposo e la sposa.
Questo testo viene spesso interpretato in chiave spirituale come il legame tra Dio e l’umanità, o tra Cristo e la Chiesa.
Musicalmente, è un canto semplice e meditativo, con una melodia dolce e avvolgente, spesso cantata dalla voce femminile oppure un coro misto, accompagnati da chitarra o organo nelle celebrazioni religiose. La voce protagonista potrà variare ed ecco il significato:
Voce femminile solista → Rappresenta la sposa biblica o l’anima che cerca Dio.
Voce maschile solista → Evoca lo sposo (Dio/ Cristo) che chiama la sua amata.
Coro misto → Crea un’atmosfera più solenne e comunitaria.
“Vieni dal Libano” è più di un semplice canto, è un inno all’amore vero, quello che unisce due anime e che non si lascerà mai. Per questo motivo gli sposi lo scelgono con il cuore, rendendolo un momento emozionante e indimenticabile nella loro celebrazione.
conclusioni
La scelta della musica per l’ingresso della sposa è una decisione importante che contribuisce a rendere il matrimonio indimenticabile.
Che si scelga un brano classico, moderno o personalizzato, l’importante è che rappresenti la coppia e trasmetta l’amore e la gioia di quel momento speciale.
Se possibile, optare per un’esecuzione dal vivo (con archi, pianoforte o un cantante) rende l’esperienza ancora più emozionante.
La musica dal vivo dona profondità e un tocco di unicità al momento, facendo sì che ogni nota risuoni nel cuore degli invitati.